Andy Rubin Made in Android: il primo smartphone Android dal 30 maggio

Abbiamo già sentito parlare, in questi giorni, della nuova gamma di smartphone che hanno preso vita grazie al progetto di uno dei fondatori di Android. Andy Rubin ha mostrato un nuovo progetto che potrebbe decollare definitivamente a partire dalla data di questo 30 maggio 2017.

In questa nuova sfida il sistema operativo Android tenta una sferzata futuristica attraverso la linea Essential. Momentaneamente il nuovo smartphone porta il nome del suo creatore, mentre per attendere la denominazione ufficiale si dovrà attendere presumibilmente il termine della Code Conference di Recode.

Nella stessa occasione, annunciata agli utenti tramite il social network Twitter,la compagnia si è sbilanciata ulteriormente, promettendo qualcosa di innovativo durante il corso della presentazione ormai alle porte.

Nonostante non siano ancora trapelate notizie da fonti dirette è supponibile che il nuovo smartphone d’impronta Android, con il provvisorio pseudonimo di Andy Rubin, sia esteticamente privo di cornici, con uno schermo display di 5,5 pollici HD, una fotocamera a 360 gradi, la possibilità di espandere le varie funzioni del telefono stesso, con l’aggiunta di vari moduli e un netto miglioramento sul fronte della ricarica.

Tra le possibili colorazioni e i materiali impiegati per la sua realizzazione sono indirettamente spuntate possibilità come uno dei prototipi in lavorazione. Cornici in metallo e ceramica per il back cover per un tocco stilistico maggiorato, che sapranno sfruttare al meglio le tonalità di colorazione dalle più classiche alla più modernizzate.

Sembra infine che l’estetica del nuovo smartphone richiami la linea presente sul modello di Xiaomi Mi MIX, con la riduzione al minimo della superficie di cornice in tutti e quattro gli angoli di bordatura.

Quali sono dunque i dubbi e le maggiori perplessità in merito al lancio del nuovo Andy Rubin? Sembra proprio che a preoccupare gli utenti sia il legittimo dubbio, trasformatosi quasi in certezza, riguardo all’impossibilità di poter reperire il nuovo smartphone sui territori europei e italiani.

Dubbio che trova molti riscontri persino nelle capacità di una startup di Google che ha recentemente annunciato una sua linea a Londra, affermando le difficoltà di un’espansione del prodotto in Europa. Questo scoglio sembra lo stesso affrontato dalla scia dell’onda Android e riguarderebbe la reale capacità per un’azienda di tale portata di effettuare un lancio epocale in larga scala territoriale.