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L’applicazione Sarahah registra i dati relativi alla propria rubrica

Il tormentone dell’estate dell’applicazione Sarahah per i dispositivi Android e iOS rischia di decretare la sua effettiva deriva. Sembrerebbe infatti che l’applicazione in questione violi la privacy dei propri utenti salvando i dati relativi alle rubriche a gli indirizzi mail.

A rivelarlo è stato un analista americano che sembra aver scoperto il reale meccanismo dell’applicazione Sarahah a violazione della privacy degli utenti. Il meccanismo trasporterebbe i dati presenti sullo smartphone, come contatti rubrica e indirizzi mail, su di un server esterno per la raccolta.

L’applicazione saudita Sarahah si trova attualmente sotto accusa. Il famoso e controverso utilizzo dell’applicazione, nata principalmente con lo scopo di rilasciare recensioni anonime nell’ambito lavorativo, successivamente utilizzata per scambiarsi offese e gogne pubbliche invece, incitando al bullismo, si troverebbe in fase di atterraggio verso la fine dei suoi giorni di gloria.

Applicazione Sarahah e furto dei dati sensibili degli utenti

L’accusa mossa contro l’applicazione saudita Sarahah indicherebbe una violazione della privacy all’insaputa degli utenti utilizzatori. Non sembrano inoltre emergere spiegazioni concrete per il trasferimento dei dati sottratti verso un server di memorizzazione esterna.

La scoperta di tutto ciò si deve a Zachary Julian, analista di Bishop Fox, che si è servito del software di monitoraggio del traffico di Burp Suite. Le primissime indiscrezioni sono invece emerse dalla testata The Intercept.

Stando alle dichiarazioni del realizzatore dell’applicazione Sarahah, Zain al-Abidin Tawfiq, ex analista petrolifero, la presunta sottrazione dei dati sensibili degli utenti servirebbe soltanto a permettere al sistema dell’app di riconoscere ed elencare le relative amicizie, individuando così gli iscritti nella rubrica.

Una ragione futile e assolutamente di poco conto secondo le parole del saudita Zain, ma è davvero questo il motivo? Secondo quanto riportato da alcune fonti a seguito del rilascio delle informazioni da parte della testata The Intercept, il fondatore avrebbe immediatamente fatto dietrofront.

Le sue dichiarazioni successive hanno infatti promesso a tutti gli utenti l’eliminazione della funziona nascosta presente su Sarahah responsabile del cosiddetto furto dei dati sensibili senza il consenso alla privacy degli utilizzatori.

Lo stesso Zain avrebbe inoltre rassicurato l’inospitalità di contatti presenti sul server dell’app in questo attuale momento, senza specificare dove siano finiti i precedenti  dati salvati. Anche l’applicazione Sarahah si avvierà verso un inesorabile declino?