È proprio vero. C’ è un app per tutto, Anche per i consigli d’ amore.
Un team di Boston ha appena dato vita ad una nuova ‘applicazione che scheda tutte le abitudini di dating degli utenti e poi propone di dispensare consigli in automatico nel momento del bisogno.
C’è chi può contare su una valida cerchia di amici, capaci di ascoltare storie sui vari incontri e chi invece, evidentemente, non ha tempo di pensare a chi gli piace davvero. A questi ultimi infatti ci pensa
Evolve, creata da una squadra di Boston e che serve da “manager del dating”.
Con l’applicazione per iPhone si possono “schedare” le persone conosciute e poi permettere al sistema di dare consigli in base alle proprie valutazioni. Ci si iscrive tramite Facebook, numero di telefono, oppure email.
Si comincia con aggiungere la prima scheda dell’ultimo malcapitato: nome, età, e volendo, la foto. Allegando lo screenshot dell’app di dating dove si è eventualmente scovato , la scheda viene riempita in automatico dall’applicazione.
Fatto questo, si procede con la scheda valutativa: si inseriscono i pro e contro (senso dell’umorismo? Pessimo ascoltatore?) e voti veri e propri sulle caratteristiche personali.
Poi, arriva il bello: se si è già incontrata la persona in questione, bisogna compilare una nuova scheda. Quanti incontri ci sono stati? Contenti di come sono andati? Che è successo alla fine (questo è a discrezione dell’utente, con tanto di emoji per intendersi, ma non scrivere il dettaglio). Sempre in emoji si può riassumere l’appuntamento (perché tempo, è chiaro, non ce n’è).
L’app incamera tutti i dati, che sono molti e personali: si tratta di valutazioni confidate a un’app, con tanto di mappa per indicare i luoghi dell’incontro e tutte le abitudini sul tema. E ancora, le app usate per conoscere persone e il tipo di interazione che si crea con le altre persone. In base a queste informazioni (poi, andate a lamentarvi di quelle pubblicate sui social), Evolve elabora le statistiche sulle vostre abitudini di dating (come vanno a finire i vostri primi appuntamenti?) e si accaparra il diritto di dispensare consigli (anche sul bar migliore per un rendez-vous, per dirne una), nell’apposita scheda.
Se l’esperimento sembra agghiacciante, è esattamente così. L’unico aspetto positivo (per la squadra, più che per gli utenti), è la quantità di dati che potenzialmente si possono generare e analizzare sul tema.
E voi che ne pensate? Siete favorevoli a questa nuova app o da buoni tradizionalisti preferite affidarvi ai consigli dei vostri buoni e vecchi amici?